mercoledì 9 dicembre 2015

Lilli Lehmann sulla libertà laringea nel canto lirico


Cari Lettori e Studenti di Canto, quante volte avrete sentito dire "Negli acuti abbassa la laringe!" ????

SBAGLIATO. Davvero, niente di più sbagliato.

Sono tanti, ma proprio tanti i grandi interpreti dell'Opera che hanno parlato di "gola aperta", "gola libera" "gola che non si sente" nel Canto lirico.

Oggi parliamo di un caso che dovrebbe essere d'esempio per ogni Studente di Canto. Andiamo ad analizzare la testimonianza di una grandissima Cantante dell'età d'oro dell'Opera presentando il Soprano Lilli Lehmann.

Cantante tedesca mozartiana e belliniana, operista e liederista, fu chiamata da Wagner come prima interprete nella prima esecuzione assoluta del "Ring" del 1876 a Bayreuth, e cantò come solista nel Requiem verdiano al Festival di Colonia del 1877 sotto la direzione dello stesso Verdi! Fu anche l'insegnante di diverse cantanti, tra le quali Geraldine Farrar, prima interprete di Suor Angelica di Puccini.

Autrice di un trattato sull'arte del canto, "Meine Gesangskunst" e partita come soprano leggero o di agilità, riuscì, sia seguendo la propria natura che attraverso uno studio tecnico intelligente e costante, a diventare soprano drammatico, arricchendo la voce di possanza e ampiezza.

La voce della Lehmann non era certamente leggera per sua natura, ma era TENUTA leggera.

Questo è il segreto di tantissimi cantanti con voci grandi: Caruso, Corelli, Galliano Masini, Giacomo Lauri Volpi (solo per citarne alcuni), ed era anche il segreto della grande Lehmann. Lasciamo che sia lei stessa a spiegarlo:

- "La laringe non va di colpo premuta giù o spinta bruscamente su, tranne nel caso in cui si voglia utilizzare come "effetto"."
- "Inoltre, la posizione non costretta della laringe che deve essere tenuta senza pressione dei muscoli della gola (...)"
- "La laringe ha bisogno, non ostacolata dalla lingua, di salire e scendere (...)"
- "La laringe non va premuta né troppo in basso né troppo in alto, bensì deve poter lavorare liberamente (...)"
 
 [trad. it. di Mattia Peli]

[da: Lilli Lehmann, "Meine Gesangskunst", 1902]

Nella foto: Lilli Lehmann come Norma, nella "Norma" di Bellini

I consigli della Lehmann sono molto semplici:
"La laringe non va di colpo premuta giù o spinta bruscamente su, tranne nel caso in cui si voglia utilizzare come "effetto"." = ad esempio soprattutto nelle voci femminili può essere favorito l'abbassamento laringeo per creare una decisa "voce di petto".

Ancora la Lehmann raccomanda: che la laringe "deve essere tenuta senza pressione dei muscoli della gola" (è la famosa "gola aperta" di cui parlano Caruso e Gigli!)

"La laringe ha bisogno, non ostacolata dalla lingua, di salire e scendere (...)" e questo è uno dei principi tecnici FONDAMENTALI della Scuola d'Oro del Belcanto, una buona respirazione non servirà che a rovinare chi adotti posizioni laringee sbagliate e chi forzi la posizione della lingua.

Ricordiamo la grande Luisa Tetrazzini che notando come la lingua fosse un muscolo fortissimo suggeriva di rilassarla e di tenere la mandibola "simile a quella di un idiota".

Io stessa prima come interprete e poi come docente di Tecnica vocale ho sempre lasciato che la mia voce sgorgasse completamente libera; la laringe va assecondata, non forzata, spinta in alto o addirittura abbassata.

A tal proposito mi sembra molto utile usare un'immagine che mostra, appunto, un grafico illuminante elaborato da Anna Lankow che mostra le posizioni vocali di un soprano e l'estrema mobilità di laringe, mandibola e lingua.

Mobilità laringea, mandibolare e del palato molle nella salita agli acuti nel Canto Lirico
(Anna Lankow - "The science of the Art of Singing" - pag.14)

Per capire quindi quanto importante sia la testimonianza della Lehmann, prendetevi il tempo di leggere la sua biografia e dopo aver imparato a respirare bene, se vorrete acuti splendidi e sicuri, imparate a lasciare in pace la vostra laringe!
Cordialmente, M° Astrea Amaduzzi

La biografia della grande Lilli Lehmann, nata a Würzburg, nel cuore della Germania il 24 novembre 1848 è a dir poco

impressionante: in 81 anni di esistenza legata alla Musica, come soprano è stata un fulgido esempio di splendore tecnico oltre che una delle prime grandi interpreti delle opere di Richard Wagner.

Lilli Lehmann ricevette le prime lezioni di canto dalla madre, Maria Theresia Löw, cantante ed arpista. Il padre, Karl-August Lehmann, era un tenore e la sorella minore, Marie (1851–1931), divenne anch'ella cantante (mezzosoprano).

La Lehmann fece il suo debutto nel 1865 a Praga, nella parte di uno dei tre genietti ne Il flauto magico di Mozart, quindi interpretò anche Pamina e la Regina della Notte. Ma già nel 1869 la vediamo impiegata nell'Opera di Stato di Berlino.

La Lehmann fece parte del cast del primo Festival di Bayreuth nel 1876, e cantò i ruoli di Woglinde ne L'oro del Reno, di Ortlinde in La Valchiria e dell'Uccello della foresta in Sigfrido. Nel 1886 cantò per la prima volta il ruolo di Brunilde.

E poi debutta agevolmente in molti altri importanti titoli tra cui "Le allegre comari di Windsor" "Fidelio" "Carmen" "Gli Ugonotti" e poi nel 1884 è Micaela in Carmen e nel 1885, Konstanze in Die Entführung aus dem Serail e poi ancora la protagonista in Lucia di Lammermoor.

Successivamente invitata a cantare in molte capitali europee, (Londra, Parigi, Praga, Stoccolma e Vienna, dal 1885 al 1890 al Metropolitan Opera di New York, contribuì a far apprezzare anche in America le opere di Wagner.

Ancora al Metropolitan Opera House debutta nel novembre 1885 come Carmen, e poi è Brünnhilde in Die Walküre, nel 1886 Marguerite in Faust (opera), Venus in Tannhäuser (opera) ed Isolde in Tristan und Isolde, e poi ancora la vediamo come Rachel ne La Juive, ne Il crepuscolo degli dei, Donna Anna in Don Giovanni,in Amelia per Un ballo in maschera, e nel 1890 è protagonista in Aida e Norma.

Nel 1891 è Leonora ne Il trovatore, nel 1892 è Sélika ne L'Africaine. Nel 1899 è Fricka in Das Rheingold diretta da Franz Schalk arrivando a 265 recite al Met.

Ancora a Vienna nel 1888 è Susanna ne Le nozze di Figaro, nel 1891 la protagonista in Lucrezia Borgia (opera) e Brünnhilde ne Il crepuscolo degli dei, nel 1895 Elvira in Ernani e Brünnhilde in Die Walküre e Siegfried, nel 1900 la protagonista in Aida diretta da Gustav Mahler e terminando nel 1907 come Konstanze in Die Entführung aus dem Serail.

Nel 1891, iniziò anche la carriera di insegnante, avendo fra le sue allieve anche Geraldine Farrar, Olive Fremstad, Viorica Ursuleac, Emmy Krüger e Germaine Lubin.

Tra il 1901 e il 1910 contribuì alla fondazione del Festival di Salisburgo, e cantò nel Don Giovanni (Donna Anna) e ne Il flauto magico. Assunse la direzione artistica dell'impresa e divenne una delle più attive sostenitrici del Mozarteum.

Salzburg, Mozarteum, Großer Saal, Denkmal Lilli Lehmann

All'età di 62 anni si ritirò dalle scene per limitarsi all'attività concertistica. La sua voce, di grande qualità e volume, la rese non solo una delle più grandi interpreti del repertorio wagneriano, ma anche un'ottima interprete di Mozart. Nei ruoli di Brunilde e Isolde era insuperata, ma si cimentò anche nel repertorio liederistico.

Aveva sposato nel 1888 il tenore Paul Kalisch, da cui si separò qualche tempo dopo. Vegetariana, amava molto gli animali, e si impegnò nella lotta contro la vivisezione.

Autrice di un trattato sull'arte del canto, "Meine Gesangskunst" si spense a Berlino il 17 maggio 1929

Appendice: Anna Lankow (1850 - 1908) Fu un'insegnante di canto di grande successoa New York. E stata una delle prime persone ad aver effettuato una registrazione della voce nel 1896.


Lankow aveva studiato canto con Adolf Brömme (1826-1905), allievo di Manuel García (1805-1906), ed è stata un membro fondatore dell'Associazione Nazionale degli Insegnanti di Canto di New York (1906).  La Lankow morì tragicamente in Italia dopo la sua carrozza precipitò su una collina durante una tempesta nel 1908.


CONFRONTA:

Le agilità vocali di Caruso

I passaggi di registro

Alleggerire nel passaggio

Metodo di canto Caruso - Tetrazzini

La tecnica di Galliano Masini per passare agli acuti


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