Qual era il segreto del grande Caruso? A quanto pare una grande flessibilità mandibolare e un legato - portato praticamente perfetto... oltre ad una eccezionale respirazione diaframmatico - intercostale...
<<Questi tre esercizi [N.B. : esercizi ed esempi con l'uso indicato del "Portamento"!] li impiegò Caruso per coltivare la flessibilità della mandibola, e, sebbene la rapida ripetizione del "DO" faccia muovere facilmente e con agilità sia la lingua che la mandibola, il cantante non deve ostacolare il libero movimento dei due organi mancando di rilassarli. In questo, come in tutto ciò che riguarda il belcanto, la rigidità in qualsiasi voglia forma impedirà il raggiungimento dell'obbiettivo che il cantante si è prefissato - il bel canto.>>
(tratto da: "Caruso and the Art of Singing" (1922) scritto da Salvatore Fucito, il preparatore e l'accompagnatore pianistico di Caruso) [trad. it. di Mattia Peli]
gli esercizi sul portamento vanno letti come "ESERCIZI PER PORTARE LA VOCE", DA UNA NOTA ALL'ALTRA CON GENTILEZZA.
Non esiste voce ben portata e legata senza FLESSIBILITA' e MORBIDEZZA, ci si "appoggia" sul fiato e con morbidezza si canta in maschera portando la voce.
Altro strumento indispensabile è certamente la flessibilità mandibolare nel canto, perché i muscoli adibiti al riso rischiano di irrigidire la zona in cui è posta la laringe, mentre invece per cantare veramente bene la laringe deve essere completamente LIBERA DA OGNI TENSIONE. (vedi anche "Caruso e il portamento vocale")
Per questo invitiamo alla lettura di un interessante post, scritto dal nostro Allievo e Collaboratore Dott. Marco Cazzuffi: "La morbidezza mandibolare nel canto lirico"
Buona morbidezza e flessibilità a tutti!
M° Astrea Amaduzzi