Masterclass di Beniamino Gigli a Vienna nel 1955:
"Loro hanno sette vocali...voi, tedeschi, o inglesi o americani non avete le 5 vocali per il canto come ce l'ha l'Italia: "A", "E", "I", "O", "U". Noi facciamo...sulla stessa posizione, noi dobbiamo fare le 5 vocali; e vi do un esempio pratico: (canta, vocalizzando "a-e-i-o-u"). Come avete visto e sentito io non ho mosso né gola...non ho mosso nulla. E' nella posizione che io ho fatto le 5 vocali. (...) Se voi dovete studiare il canto, e potrei dire anche, lasciatemelo dire...il bel canto italiano, bisogna che vi portate necessariamente a imparare le 5 vocali e metterle, le 5 vocali, sulla stessa posizione."
... Come è possibile oggi risolvere questo enigma per uno studente di canto?
La chiave sta nell'uso sapiente della PRONUNCIA delle vocali nel Canto. Cantare le 5 vocali vuol dire "accomodare", "aggiustare" la fonazione del canto lirico a quella tipica del parlato.
Dunque bisogna scegliere, soprattutto nei centri, una posizione fonatoria comoda che privilegi un bel suono e su quello costruire poi, aiutandosi molto con le labbra, una buona pronuncia.
Quello che mi diceva la mia insegnante era più o meno la stessa cosa: "Trova un bel suono, e su quello poi senza spostare la posizione costruisci le vocali".
Ovviamente per il registro più acuto intervengono altri fattori (suoni costruiti in diverso modo), ma per i centri di ogni cantante lirico ho potuto constatare che il sistema di Gigli è molto funzionale alla produzione di un bel suono vocalico, e quindi, di un BEL CANTO all'italiana!
Qui trovate le registrazioni integrali di queste mirabili lezioni di canto del grande Beniamino Gigli:
Un saluto cordiale,
M° Astrea Amaduzzi
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