mercoledì 9 dicembre 2015

Lilli Lehmann sulla libertà laringea nel canto lirico


Cari Lettori e Studenti di Canto, quante volte avrete sentito dire "Negli acuti abbassa la laringe!" ????

SBAGLIATO. Davvero, niente di più sbagliato.

Sono tanti, ma proprio tanti i grandi interpreti dell'Opera che hanno parlato di "gola aperta", "gola libera" "gola che non si sente" nel Canto lirico.

Oggi parliamo di un caso che dovrebbe essere d'esempio per ogni Studente di Canto. Andiamo ad analizzare la testimonianza di una grandissima Cantante dell'età d'oro dell'Opera presentando il Soprano Lilli Lehmann.

Cantante tedesca mozartiana e belliniana, operista e liederista, fu chiamata da Wagner come prima interprete nella prima esecuzione assoluta del "Ring" del 1876 a Bayreuth, e cantò come solista nel Requiem verdiano al Festival di Colonia del 1877 sotto la direzione dello stesso Verdi! Fu anche l'insegnante di diverse cantanti, tra le quali Geraldine Farrar, prima interprete di Suor Angelica di Puccini.

Autrice di un trattato sull'arte del canto, "Meine Gesangskunst" e partita come soprano leggero o di agilità, riuscì, sia seguendo la propria natura che attraverso uno studio tecnico intelligente e costante, a diventare soprano drammatico, arricchendo la voce di possanza e ampiezza.

La voce della Lehmann non era certamente leggera per sua natura, ma era TENUTA leggera.

Questo è il segreto di tantissimi cantanti con voci grandi: Caruso, Corelli, Galliano Masini, Giacomo Lauri Volpi (solo per citarne alcuni), ed era anche il segreto della grande Lehmann. Lasciamo che sia lei stessa a spiegarlo:

- "La laringe non va di colpo premuta giù o spinta bruscamente su, tranne nel caso in cui si voglia utilizzare come "effetto"."
- "Inoltre, la posizione non costretta della laringe che deve essere tenuta senza pressione dei muscoli della gola (...)"
- "La laringe ha bisogno, non ostacolata dalla lingua, di salire e scendere (...)"
- "La laringe non va premuta né troppo in basso né troppo in alto, bensì deve poter lavorare liberamente (...)"
 
 [trad. it. di Mattia Peli]

[da: Lilli Lehmann, "Meine Gesangskunst", 1902]

Nella foto: Lilli Lehmann come Norma, nella "Norma" di Bellini

I consigli della Lehmann sono molto semplici:
"La laringe non va di colpo premuta giù o spinta bruscamente su, tranne nel caso in cui si voglia utilizzare come "effetto"." = ad esempio soprattutto nelle voci femminili può essere favorito l'abbassamento laringeo per creare una decisa "voce di petto".

Ancora la Lehmann raccomanda: che la laringe "deve essere tenuta senza pressione dei muscoli della gola" (è la famosa "gola aperta" di cui parlano Caruso e Gigli!)

"La laringe ha bisogno, non ostacolata dalla lingua, di salire e scendere (...)" e questo è uno dei principi tecnici FONDAMENTALI della Scuola d'Oro del Belcanto, una buona respirazione non servirà che a rovinare chi adotti posizioni laringee sbagliate e chi forzi la posizione della lingua.

Ricordiamo la grande Luisa Tetrazzini che notando come la lingua fosse un muscolo fortissimo suggeriva di rilassarla e di tenere la mandibola "simile a quella di un idiota".

Io stessa prima come interprete e poi come docente di Tecnica vocale ho sempre lasciato che la mia voce sgorgasse completamente libera; la laringe va assecondata, non forzata, spinta in alto o addirittura abbassata.

A tal proposito mi sembra molto utile usare un'immagine che mostra, appunto, un grafico illuminante elaborato da Anna Lankow che mostra le posizioni vocali di un soprano e l'estrema mobilità di laringe, mandibola e lingua.

Mobilità laringea, mandibolare e del palato molle nella salita agli acuti nel Canto Lirico
(Anna Lankow - "The science of the Art of Singing" - pag.14)

Per capire quindi quanto importante sia la testimonianza della Lehmann, prendetevi il tempo di leggere la sua biografia e dopo aver imparato a respirare bene, se vorrete acuti splendidi e sicuri, imparate a lasciare in pace la vostra laringe!
Cordialmente, M° Astrea Amaduzzi

La biografia della grande Lilli Lehmann, nata a Würzburg, nel cuore della Germania il 24 novembre 1848 è a dir poco

impressionante: in 81 anni di esistenza legata alla Musica, come soprano è stata un fulgido esempio di splendore tecnico oltre che una delle prime grandi interpreti delle opere di Richard Wagner.

Lilli Lehmann ricevette le prime lezioni di canto dalla madre, Maria Theresia Löw, cantante ed arpista. Il padre, Karl-August Lehmann, era un tenore e la sorella minore, Marie (1851–1931), divenne anch'ella cantante (mezzosoprano).

La Lehmann fece il suo debutto nel 1865 a Praga, nella parte di uno dei tre genietti ne Il flauto magico di Mozart, quindi interpretò anche Pamina e la Regina della Notte. Ma già nel 1869 la vediamo impiegata nell'Opera di Stato di Berlino.

La Lehmann fece parte del cast del primo Festival di Bayreuth nel 1876, e cantò i ruoli di Woglinde ne L'oro del Reno, di Ortlinde in La Valchiria e dell'Uccello della foresta in Sigfrido. Nel 1886 cantò per la prima volta il ruolo di Brunilde.

E poi debutta agevolmente in molti altri importanti titoli tra cui "Le allegre comari di Windsor" "Fidelio" "Carmen" "Gli Ugonotti" e poi nel 1884 è Micaela in Carmen e nel 1885, Konstanze in Die Entführung aus dem Serail e poi ancora la protagonista in Lucia di Lammermoor.

Successivamente invitata a cantare in molte capitali europee, (Londra, Parigi, Praga, Stoccolma e Vienna, dal 1885 al 1890 al Metropolitan Opera di New York, contribuì a far apprezzare anche in America le opere di Wagner.

Ancora al Metropolitan Opera House debutta nel novembre 1885 come Carmen, e poi è Brünnhilde in Die Walküre, nel 1886 Marguerite in Faust (opera), Venus in Tannhäuser (opera) ed Isolde in Tristan und Isolde, e poi ancora la vediamo come Rachel ne La Juive, ne Il crepuscolo degli dei, Donna Anna in Don Giovanni,in Amelia per Un ballo in maschera, e nel 1890 è protagonista in Aida e Norma.

Nel 1891 è Leonora ne Il trovatore, nel 1892 è Sélika ne L'Africaine. Nel 1899 è Fricka in Das Rheingold diretta da Franz Schalk arrivando a 265 recite al Met.

Ancora a Vienna nel 1888 è Susanna ne Le nozze di Figaro, nel 1891 la protagonista in Lucrezia Borgia (opera) e Brünnhilde ne Il crepuscolo degli dei, nel 1895 Elvira in Ernani e Brünnhilde in Die Walküre e Siegfried, nel 1900 la protagonista in Aida diretta da Gustav Mahler e terminando nel 1907 come Konstanze in Die Entführung aus dem Serail.

Nel 1891, iniziò anche la carriera di insegnante, avendo fra le sue allieve anche Geraldine Farrar, Olive Fremstad, Viorica Ursuleac, Emmy Krüger e Germaine Lubin.

Tra il 1901 e il 1910 contribuì alla fondazione del Festival di Salisburgo, e cantò nel Don Giovanni (Donna Anna) e ne Il flauto magico. Assunse la direzione artistica dell'impresa e divenne una delle più attive sostenitrici del Mozarteum.

Salzburg, Mozarteum, Großer Saal, Denkmal Lilli Lehmann

All'età di 62 anni si ritirò dalle scene per limitarsi all'attività concertistica. La sua voce, di grande qualità e volume, la rese non solo una delle più grandi interpreti del repertorio wagneriano, ma anche un'ottima interprete di Mozart. Nei ruoli di Brunilde e Isolde era insuperata, ma si cimentò anche nel repertorio liederistico.

Aveva sposato nel 1888 il tenore Paul Kalisch, da cui si separò qualche tempo dopo. Vegetariana, amava molto gli animali, e si impegnò nella lotta contro la vivisezione.

Autrice di un trattato sull'arte del canto, "Meine Gesangskunst" si spense a Berlino il 17 maggio 1929

Appendice: Anna Lankow (1850 - 1908) Fu un'insegnante di canto di grande successoa New York. E stata una delle prime persone ad aver effettuato una registrazione della voce nel 1896.


Lankow aveva studiato canto con Adolf Brömme (1826-1905), allievo di Manuel García (1805-1906), ed è stata un membro fondatore dell'Associazione Nazionale degli Insegnanti di Canto di New York (1906).  La Lankow morì tragicamente in Italia dopo la sua carrozza precipitò su una collina durante una tempesta nel 1908.


CONFRONTA:

Le agilità vocali di Caruso

I passaggi di registro

Alleggerire nel passaggio

Metodo di canto Caruso - Tetrazzini

La tecnica di Galliano Masini per passare agli acuti


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giovedì 3 settembre 2015

Vocali miste nella Scuola Pavarotti-Freni


Mirella Freni sulla vocale A nel canto lirico, messa più avanti, mischiata con un po' di O:

D - La Signora parlando della A mi ha fatto venire in mente il problema dell'articolazione...

R - <<Sai, ci sono certi soprani che sono di Bel Canto e allora si preoccupano molto di più, diciamo, della qualità del suono, della linea, e trascurano, diciamo, la pronuncia (...) si deve studiare bene, per esempio, Le ho detto, io la A, io per natura la porto ad aprire, anche parlando, e mi va indietro e so che se io canto (accenna cantando) "A" mi va via... devo cercare di metterla più avanti, mischiata magari con un po' di O, che viene fuori la A giusta lo stesso e questo si deve anche studiare;

si deve cercare di mischiare anche le vocali
e poi non trascurare le consonanti che sono molto importanti per attaccarsi al suono in alto;

io, non so, posso dare un esempio qua, quando canto nella "Bohème" il "Donde lieta uscì", quando devo fare verso il finale (accenna cantando) "Bada", e lo faccio pianissimo, naturalmente tutto bene, questo, io, prima di attaccare questo 'Bada', dentro di me, nella mia testa, io sto pensando a una N (accenna l'attacco "nBA-") e sono là, ma se faccio "BA-" mi può portare la A bassa, io sto già pensando a una N (accenna nuovamente) "nBA-DA" e viene giusto (...)>> 

(da "Scuola di canto", presentata da Mirella Freni e Luciano Pavarotti, Modena, 1976)




Mirella Freni: una delle più celebrate Mimì, una meravigliosa Desdemona; una voce lirica di purezza e brillantezza splendida, indiscutibile dal punto di vista tecnico e interpretativo; una Cantante Lirica Italiana autentica. Io conosco molto bene la sua scuola; ho appreso gli stessi meravigliosi sistemi di emissione vocale e alcuni dei suoi "trucchi" migliori che mi sono stati trasmessi dalla mia splendida Maestra di Canto, Carmela Remigio, proprio mentre con lei preparavo l'Aria "Donde lieta uscì" di Puccini. Tra le principali caratteristiche:
- prima di ogni cosa la respirazione profonda diaframmatico - intercostale (non è mai abbastanza!)
- la ricerca di un suono bello, limpido, brillante, ricco di armonici
- la morbidezza di passaggio verso il registro acuto e la sicurezza di tenuta delle note
- il modo di pronunciare le vocali mentre si canta è fondamentale, soprattutto nei centri per tenere i suoni "sempre avanti", inclusi i pianissimi e i filati che in Teatro devono poter essere uditi fino al loggione.
Ho poi avuto la fortuna di conoscere e lavorare con il Maestro Leone Magiera, splendida guida, e apprendere da lui un sistema interpretativo relativo alla drammaturgia e alla psicologia del personaggio di grande livello artistico.


Un cordiale saluto a tutti!

M° Astrea Amaduzzi

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Vi aspettiamo dal 6 al 21 marzo 2016 per un fantastico appuntamento dedicato all'Opera Italiana nelle terre di Beniamino Gigli.

Si selezionano:
- 10 Cantanti e 2 Pianisti (partecipanti effettivi)
- 5 Uditori (Cantanti o Pianisti)
per un laboratorio tecnico, stilistico e interpretativo su Lucia di Lammermoor, La Traviata, La Bohème.

Il corso, della durata di 16 giorni, si articolerà nello studio approfondito di Arie e Scene d'insieme, sia dal punto di vista tecnico e interpretativo che della prassi esecutiva e scenica.


Il laboratorio si svolgerà a Recanati nei locali del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano "Beniamino e Rina Gigli", al Teatro Persiani, nell'Aula Magna del Comune con il Pianoforte di Beniamino Gigli e al Teatro "La Rondinella di Montefano.


Gli Allievi saranno sempre in costantemente guidati dai Docenti del Corso, il M° Astrea Amaduzzi, Soprano Lirico di Coloratura, Docente di Tecnica Vocale ed esperta nella prassi esecutiva Belcantistica, e dal Maestro Mattia Peli, Direttore d'orchestra, Pianista e Compositore.
Pierluca Trucchia, Presidente dell'Associazione "Beniamino Gigli" di Recanati guiderà invece i partecipanti alla scoperta dei luoghi gigliani e curerà una visita al Museo Gigli di Recanati.

  
 A insindacabile giudizio dei Docenti, a fine corso, gli Allievi ritenuti idonei parteciperanno all'allestimento dell'Opera "La Traviata" di Giuseppe Verdi e i migliori saranno scritturati per un grande Concerto Internazionale estivo retribuito dedicato al Belcanto Italiano.

A ciascun Allievo effettivo sarà chiesta un contributo di partecipazione di 22 Euro giornalieri.


L'intero ricavato sarà devoluto all'Associazione Gigli per l'organizzazione delle numerose iniziative Culturali in collaborazione con il CISBI, Centro internazionale di Studi per il Belcanto Italiano. 



tel. (+39) 347 58 53 253


(+39) 3475853253
Contatto WhatsApp di Belcanto Italiano:
(+39) 347 58 53 253

mercoledì 2 settembre 2015

Respirazione diaframmatica e sostegno nel Canto Lirico di Anna Moffo


Per gli amici di Belcanto Italiano la preziosa testimonianza del Soprano Anna Moffo.
Ma leggendo, non va dimenticato che spesso troppe parole confondono gli Studenti e soprattutto che bisogna saper dimostrare con i fatti la validità di quanto si afferma nel Canto Artistico, esattamente come ha fatto questa grandissima Artista.

- "Anna," dissi, "Lei è di origine italiana, ha trascorso molto tempo in Italia, e parla la lingua italiana insolitamente bene. Che cosa significa per Lei il termine 'appoggiare'?"
- (...) "Tutte le volte che qualcuno mi ha detto, 'Appoggia bene,' ha sempre significato per me 'sostegno'." (...)
"Alcuni fanno l'attacco di glottide perché spingono nel fiato. Ciò è dannoso alla gola. Il mio problema più grande, se so di avere una grande frase, è che mi devo esercitare per 'non' prendere un grande respiro in più. Ho scoperto di avere più fiato di quel che pensavo. 
Io leggo spesso ad alta voce. Non dico, 'Mi chiamano Mimì,' (respiro affannoso), 'ma il mio nom'è Lucia,' (respiro affannoso), dunque perché dovrei farlo quando canto? Delle volte per lunghi e interminabili passaggi di note veloci prendo un fiato più profondo ed espando la schiena. Per me, il 'sostegno' significa semplicemente mettere il giusto quantitativo d'aria in ogni nota, e non lasciarlo mai calare, così che sia un tutt'uno...ogni nota ha la stessa energia. Ho come la sensazione che una colonna d'aria mi stia proprio fuoriuscendo da in cima alla testa, ma a partire dai piedi... Naturalmente non è così: parte dal diaframma. Io respiro dal diaframma e addome basso, assieme alla schiena."



- "Anna," I said, "you are of Italian descent, have spent much time in Italy, and speak the language unusually well. What does the word 'appoggiare' mean to you?"
- (...) "Whenever anyone said to me, 'Appoggia bene,' it always meant support." (...)
"Some people have a glottal attack because they slam into the breath. It's hard on the throat. My biggest problem is, if I know I have a big phrase, I must work 'not' to take an extra big breath. I have found I have more breath than I think I have.
I often read out loud. I don't say, 'Mi chiamano Mimì,' gasp, 'ma il mio nom'è Lucia,' gasp, so why should I when I sing? Sometimes for long, endless runs, I take a deeper breath and expand my back. To me, support is just putting the right amount of air under each note, and never letting it down, so it's all one piece...every note has the same energy. I feel as though a column of air is coming right out of the top of my head, but it starts at my feet... Naturally, it doesn't: it starts at the diaphragm. I breathe from the diaphragm and lower abdomen, along with the back."

(tratto da una intervista al soprano Anna Moffo condotta dal basso Jerome Hines, riportata in: J.Hines - "Great Singers on Great Singing", Doubleday, 1982) [trad. it. di Mattia Peli]

Cordialmente, M° Astrea Amaduzzi

lunedì 31 agosto 2015

Uso delle vocali miste nel Belcanto Italiano insegnato dalla grande Raina Kabaivanska



Raina Kabaivanska: una meravigliosa e affascinante figura con una voce splendida e una tecnica vocale perfetta; acclamata nei maggiori teatri del mondo. In lei è stata sempre vitale la vena didattica, e, pure essendo bulgara, come da lei stessa dichiarato, ha compiuto un lungo perfezionamento in Italia. Come lei stessa dichiara: "Nel ’58 ottenne una borsa di studio di sei mesi del suo governo per perfezionarsi in Italia, dove conobbe Zita Fumagalli Riva, un soprano che negli anni ’10 e ’20 aveva cantato il repertorio verista italiano ai livelli più alti, e studiò con lei."

La sua Tecnica Vocale dunque ha avuto una formazione squisitamente italiana, ed ecco che lei ci svela un prezioso insegnamento, molto noto comunque a chiunque abbia compiuto un buon percorso tecnico vocale ed abbia imparato a cantare impostando la voce lirica a regola d'arte.

Questo prezioso e noto insegnamento è dimostrato anche nel video sottostante, e dimostra l'antica legge del Bel Canto d'impostare la voce sulla vocale U :


..."la vecchia legge del Bel Canto: mai una A, ma mettere la A sulla posizione della U-O-A (vocalizza sul si naturale sopra al do centrale cantando U-O-A), solo con il movimento, con l'apertura della bocca, cambiare la vocale, ma rimanere sempre sulla posizione della U; mai una A (che sia) A, mai una E, sempre "eu", mai una I; cioè, passare sempre, è la vecchia regola dei castrati, loro passavano sempre dalla U; una cosa personalissima, naturalmente, però per piazzare bene la voce è un buonissimo esercizio; e per esempio fare prima a bocca chiusa, quello che ho imparato da Celletti, che è un gran conoscitore, e vi faccio vedere una cosa che vi sarà utile (vocalizza intonando a bocca chiusa mi bemolle-sol-si bemolle sopra al do centrale sulla U e poi, aprendo la bocca sul si bemolle, continua a cantare U-O-A, poi ripete due volte U-O-A sul si bemolle) solo con l'apertura della bocca, non cambiare la risonanza e la posizione, questa è una vecchia regola"...

(da un estratto, da riprese di RAI 3, della Masterclass del soprano Raina Kabaivanska, svoltasi nel settembre 1991 a Torino)


In modo molto semplice e dimostrando con i fatti quanto ella stessa dice (non dimenticate MAI che il Canto si impara soprattutto con l'ESEMPIO DIRETTO), la grande Kabaivanska sta dicendo che non possiamo cantare le vocali nello stesso modo in cui parliamo  (mai una A, ma mettere la A sulla posizione della U-O-A  ... mai una A (che sia) A, mai una E, sempre "eu", mai una I).

E' la stessa cosa che dice Gigli, ed è la stessa cosa che dice Corelli, il suono nel Canto Lirico deve avere sempre una posizione alta, (altrimenti si va a finire nell'emissione pseudo-pop); per tenere una posizione alta e far sì che il suono sia brillante, ricco di armonici e che "corra" in Teatro, bisogna ADATTARE le vocali alla fonazione LIRICA. Altrimenti qualsiasi persona capace di parlare sarebbe in grado di cantare con una voce lirica.

Questa fu la prima cosa che mi insegnò il mio primo Maestro di Canto, Ennio Vetuschi: "Il Canto Lirico è un Canto Impostato, devi cercare di mettere il suono in alto, come se ti risuonasse nel naso, devi cercare la maschera, e per fare questo cerca i suoni con la lettera U, e adattare le vocali e metterle nella stessa posizione, sempre avanti". A quanto pare i risultati di quegli insegnamenti sono stati ottimi, (potete ascoltare i risultati di questa Scuola nel video sottostante) e sono gli stessi insegnamenti che io trasmetto ai miei meravigliosi Allievi.
Un caro saluto musicale a tutti voi!

M° Astrea Amaduzzi,
Soprano ed Esperta di Tecnica Vocale


Appendice: L' "italianità vocale" della grande Raina Kabaivanska

D -"La prima domanda che le rivolgo riguarda le sue impressioni sul mondo teatrale italiano e gli eventuali  problemi incontrati nel settore del lavoro". 

R -«Io sono un caso un po’ eccezionale perché ho cominciato la mia carriera in Italia, prima non avevo cantato. Sono arrivata qui molto giovane, subito dopo aver finito il conservatorio a Sofia con una borsa di studio: non avevo alcuna esperienza professionale. Ho fatto delle piccole cose in provincia e poi ho partecipato al concorso della Scala per i giovani e così ho cominciato a cantare: mi riferisco a quasi vent’anni fa. Non posso quindi rispondere alla sua domanda proprio perché il mio “sistema teatrale” è quello italiano».

D -"Cambio domanda e, sempre in ambito di diversità tra nazioni, chiedo le differenze di studio della musica fra Italia e Bulgaria". 

R -«Come studentessa ho finito il conservatorio a Sofia come cantante e come pianista. Lì ho avuto questa base molto solida di studio approfondito, però la parte vocale l’ho imparata bene soltanto in Italia con la mia maestra, la signora Fumagalli. In Bulgaria avevo cominciato da mezzosoprano e fu una cosa assolutamente sbagliata perché è tutt’un’altra impostazione vocale: io, vocalmente, sono un prodotto della scuola italiana».

http://www.gbopera.it/2013/08/interviste-dannataraina-kabaivanska/


Masterclass di Canto Lirico a Recanati: dal 30 ottobre al 3 novembre 2015, la migliore Tecnica Vocale della Scuola Italiana, a pochi passi da Ancona! 
Con Astrea Amaduzzi Soprano & Singing Teacher
e Mattia Peli, Conductor, Pianist & Composer.
- Tecnica Vocale di base e avanzata
- respirazione profonda e sostegno
- postura
- esercizi per il passaggio di registro
- risoluzione per emissione di acuti e note gravi
- arte della coloratura
- cenni di arte scenica
- correzione di errata impostazione vocale e molto altro ancora...

Prenotazioni: 3475853253
segreteria.belcantoitaliano@gmail.com
Quota di contributo per ciascuna giornata di studio Euro 50, inclusiva di Associazione a Belcanto Italiano. Possibilità di alloggio convenzionato su richiesta.

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al seguente numero: 347.58.53.253

martedì 18 agosto 2015

Franco Corelli insegna la tecnica delle 5 vocali




Franco Corelli: un tenore leggendario, uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi, un vero miracolo tra dote e Tecnica Vocale.

Allievo di un altro immenso Tenore, Giacomo Lauri - Volpi, pur avendo una voce poderosa e potente, aveva studiato come realizzare un pianissimo o un filato, dimostrando grandissima sensibilità e assoluto rispetto nei confronti delle partiture, nel pieno rispetto della volontà di ciascun Compositore.


Innanzi tutto egli afferma che il canto lirico non è un fatto così tanto naturale.
Ed è proprio vero. Ricordo ancora quando, nella mia prima lezione di Canto che mi impartì il Maestro Ennio Vetuschi, Tenore, egli mi disse: "Per imparare a cantare bene tu devi far risuonare la voce, amplificandola, e il sistema non è uguale a come quando parli o canti normalmente, perché il Canto Lirico si fa con la voce impostata".

Questo naturalmente non vuol dire che cantando dobbiamo storpiare suoni e gonfiarci fino a scoppiare quando respiriamo, ma una cosa è certa: il Canto Lirico è fatto di ADATTAMENTI VOCALICI, differenti aperture e giochi tra mandibola e lingua, e un eccellente apporto e gestione del fiato.

Ma lasciamo la parola direttamente al meraviglioso Tenore Franco Corelli: (Ita / Engl)



FRANCO CORELLI E LA TECNICA DELLE 5 VOCALI

<<Quando cantavo agli inizi, non pensavo a dove collocare una nota; aprivo la bocca e cantavo.
Quello non è cantare con la tecnica, è un canto naturale.
Cantare con la tecnica è quando si pensa a dove mettere la voce.
Tutte le note devono andare verso lo stesso punto...
[Cantò "I, E, A, O, U", poi ripeté questa sequenza in modo errato con ciascuna delle cinque vocali
eseguita con differenti aperture e chiusure, e con diversi tipi di posizionamento,
alcuni chiari ed altri scuri.] Tutte le vocali devono essere dirette verso lo stesso punto.>>

<<When I sang in the beginning, I never thought where to place a note;
I opened my mouth and I sang.
That is not singing with technique, that is natural singing.
Singing with technique is when you think where to place the voice.
All the notes must go toward the same point...
[He sang "ee, eh, awe, oh, oo", then he repeated this incorrectly
with each vowel done with different openings and closings, different types of placement,
some bright and some dark.] All vowels must be directed to the same point.>>

(tratto da una intervista al tenore Franco Corelli condotta dal basso Jerome Hines,
riportata in: J.Hines - "Great Singers on Great Singing", Doubleday, 1982)
 
[trad. it. di Mattia Peli]
 

Un cordiale saluto a tutti, M° Astrea Amaduzzi


Masterclass di Canto Lirico con Belcanto Italiano, la migliore Tecnica Vocale della Scuola Italiana! 

Recanati (MC) 12, 13, 14 dicembre 2015
Ravenna 18, 19, 20 dicembre 2015
Roma 8, 9, 10, 11 gennaio 2016

Con Astrea Amaduzzi Soprano & Singing Teacher
e Mattia Peli, Conductor, Pianist & Composer.
- Tecnica Vocale di base e avanzata
- respirazione profonda e sostegno
- postura
-Voce in maschera
- esercizi per il passaggio di registro
- risoluzione per emissione di acuti e note gravi
- arte della coloratura
- cenni di arte scenica
- correzione di errata impostazione vocale e molto altro ancora...

Prenotazioni: 3475853253
segreteria.belcantoitaliano@gmail.com


Quota di contributo per ciascuna giornata di studio Euro 50, inclusiva di Associazione a Belcanto Italiano. Possibilità di alloggio convenzionato su richiesta.

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al seguente numero: 347.58.53.253



martedì 28 luglio 2015

Il segreto vocale di Franco Corelli

"E' la storia di una conquista, lunga e giornaliera. Un lavoro costante per ricavare dal materiale che natura mi ha dato il prodotto finale. Il canto legato è la porta per per entrare nel mondo dei colori e dell'espressione. Tutto diventa frutto di una ricerca condotta con l'intelligenza e la musicalita'.
È una ricerca difficile che dura anni. Una ricerca che si accompagna all'individuazione del fiato e alla combinazione tra fiato e maschera.
La mia generazione poteva usufruire di maestri e direttori capaci di mettersi di fronte ad un allievo e di sapergli dire con certezza cosa funzionava e cosa no.
E' stata una meditazione costante. Posso dire di aver pensato per 24 al giorno alla mia voce pesandone ogni singola nota e ogni singola espressione e colore e verificarlo di recita in recita.
La chiave è alleggerire il centro della voce cosa che oggi si sente fare molto poco."


Queste parole appartengono a uno dei più grandi cantanti del '900. Franco Corelli. Dotato sicuramente di una grandissima voce, era in grado comunque di eseguire smorzature fino al pianissimo e di tenere sempre la voce espressiva e mai forzata. Allievo prediletto di Giacomo Lauri - Volpi, ha lasciato tra l'altro testimonianze sulla Tecnica Vocale che presto pubblicheremo.

Il "canto legato" di cui qui Corelli parla, è frutto di una respirazione tipica dei migliori Cantanti del '900 tra cui anche Caruso, Gigli, Lauri - Volpi - e un canto legato che scaturisca da un'ottima gestione del fiato sicuramente non darà mai problemi all'organo vocale, a patto che questo sia tenuto sempre privo di tensioni e forzature muscolarizzate.

Il grande Tenore Franco Corelli mentre studia
Il fatto che Corelli poi abbia testimoniato di "aver pensato per 24 ore al giorno" alla sua voce, anche mentre era in carriera, lo rende uno dei più straordinari studiosi dell'emissione vocale, e  lo mette molto in sintonia con Lauri - Volpi e con Beniamino Gigli, che hanno chiaramente testimoniato come sia importante preparare un suono prima di renderlo nota vibrante ed espressiva. Ringraziamo il caro amico Ezio Deovich per avere condiviso con il Gruppo "Belcanto Italiano ®" questa importantissima testimonianza.

Un saluto cordiale!

M° Astrea Amaduzzi

Corelli interpreta Andrea Chenier

Il Tenore Franco Corelli ammira il busto di Caruso
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"UNA CURA DI BELLEZZA PER LA TUA VOCE" - questa è la filosofia di Belcanto Italiano ® Voice Clinic.
Il corso, con Concerto finale, si terrà dal 5 al 10 ottobre a Montepulciano (Toscana) nella splendida cornice di "Palazzo Nobile San Donato", sede della "Fondazione Mercadante", è rivolto infatti non solo a voci con problematiche tecniche da risolvere, ma anche a tutti coloro che vogliano sensibilmente migliorare  la qualità del proprio strumento vocale, rendendolo ancora più prezioso, duttile e versatile.


I docenti del Corso, di chiara fama internazionale, sono:
Il M° Astrea Amaduzzi, Soprano Lirico di Coloratura ed esperta di Tecnica Vocale,
il M° Mattia Peli, Direttore d'orchestra e Pianista,
e interverrà su richiesta la Dott.ssa Rosanna De Vita, Specialista in audiologia e foniatria.


Particolarmente utile sarà la sinergia tra i Docenti Musicisti e la Foniatra Rosanna De Vita, che effettuerà, per chi ne farà richiesta, una visita personalizzata con strumentazione e una lezione sulla gestione e la salute vocale per i Cantanti Lirici.

Alcuni Allievi saranno ulteriormente affiancati dal Dott. Marco Cazzuffi, Musicologo e Baritono, Docente di Primo Livello certificato da Belcanto Italiano.

Il Corso prevede una tassa d'iscrizione di 30 Euro, l'intero seminario prevede una quota di partecipazione di 350 Euro e la Visita specialistica con colloquio e lezione richiede un contributo di 110 Euro.

La Masterclass, a numero chiuso, è aperta solo a 7 partecipanti.


E' possibile scaricare il regolamento con modulo di iscrizione direttamente qui:
http://www.belcantoitaliano.com/Masterclass/VoiceClinic-ott_2015_Regolamento_e_modulo_iscrizione.pdf


Per informazioni e prenotazioni:
Romana Mercadante, 0578 757 663
Cell. 339 870 97 56
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HIGH specialization MASTERCLASS in VOICE IMPROVEMENT TECHNIQUES
& RECOVERY CLINIC for OPERA SINGERS.

Belcanto Italiano Voice Clinic is a master class addressed to both singers who would like to improve their technical level and those who would like to correct vocal imperfections due to an incorrect singing technique. The course consists of three stages: audition/diagnosis; vocal technique and voice rehabilitation classes; connection between correct phonation and musical interpretation.

As a result of the audition, a diagnosis of the problem will be given and useful educational packages will be proposed, with personalized treatments to each student's needs. M. Astrea Amaduzzi, Soprano and Vocal Technique expert, will technically repair the vocal damage; each student will have the assistance of Marco Cazzuffi, a multi-graduate, Baritone and Musicologist, who will deal with breathing techniques.

For cases not highly compromised vocally and for those on the way to recovery some musical interpretation classes will be added, which in turn will be held under the guidance of M. Mattia Peli, Conductor and Pianist. Each course will make use of Dr Rosanna De Vita's help, Phoniatric Doctor at the "Roma Foniatria" Centre, Surgeon and Specialist in Audiology and Phoniatrics, who will also give for each course a lecture on the physiology of voice emission in Opera Singing and on the prevention of the most common voice disorders.

Closed number of 7 students, 7h/day lessons, with visit & seminary by specialized Md Dr for singers.

c/o Fondazione Mercadante in MONTEPULCIANO/TUSCANY /ITALY october 5-10 2015 info@fondazionemercadante.it
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