giovedì 23 giugno 2022

L'importanza dell'esempio vocale concreto di un Maestro di canto e di ben posizionare la voce "in maschera", secondo Emma Calvé

 - Se non potessi mostrare ai miei allievi ciò che intendo, attraverso l'esempio della mia voce, non penso che mi dovrei sentire giustificata ad insegnare loro. -



<<Select a teacher who illustrates her meaning, when she is teaching you, with her own voice. (...) To me there is always something illogical in selecting some one who is vocally mute to teach the beauties of tone production. If I could not show my pupils what I mean with my own voice, I do not think I should feel justified in teaching them.
I do not believe in any one 'system' for teaching singing. Each student is different, and so each 'system' must be different also. But I have a well-defined "méthode", in the French sense of the word, of instruction, which I vary and adapt to the individual needs of individual pupils. That I use my own special exercises, scales and "vocalises" goes without saying, and I insist on my pupils working hard while they work. I try to give them style—that quality of singing which is so hard to acquire—and the perfect "legato"; and above all you will find no pupil of mine singing in a "chevrotante" voice, a 'goaty' voice, for that is something I will not permit. I insist that the pupil's voice be well placed, IN THE MASQUE. (...) The mistake that many (...) make, is that of singing too much from the throat. (...) The vocal student should remember that the voice must be placed with the lips, and not too much from the throat.>>

<<Sceglietevi una maestra che illustri i suoi intendimenti con la propria voce, quando vi sta insegnando. (...) Per me c'è sempre qualcosa d'illogico nel selezionare qualcuno vocalmente muto per insegnare le bellezze della produzione del suono. Se non potessi mostrare ai miei allievi ciò che intendo, attraverso l'esempio della mia voce, non penso che mi dovrei sentire giustificata ad insegnare loro.
Non credo in nessun 'sistema' unico per l'insegnamento del canto. Ciascuno studente è diverso, e dunque ogni 'sistema' dev'essere altresì diverso. Pur tuttavia ho un ben determinato "méthode", nel senso francese della parola, d'istruzione, che vario e adatto ai bisogni individuali degli studenti individuali. Va da sé che io impieghi i miei personali esercizi, scale e "vocalizzi" particolari, ed insisto che i miei allievi lavorino sodo mentre vi si esercitano. Cerco di dar loro lo stile—quella qualità di canto che è così difficile da acquisire—e il "legato" perfetto; e soprattutto non troverete nessun mio allievo cantare con una voce "chevrotante", una voce tremolante, poiché questo è qualcosa che non permetto. Io insisto sul fatto che la voce dell'allievo sia ben posizionata, IN MASCHERA. L'errore che molti (...) fanno, è quello di cantare troppo di gola. (...) Lo studente di canto dovrebbe ricordarsi che la voce dev'essere posizionata con le labbra, e non troppo dalla gola.>>

(Emma Calvé, da: Frederick Martens - "The Art of the Prima Donna and Concert Singer", 1923)

[trad. it. di Mattia Peli]

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