giovedì 23 giugno 2022

CARLO BERGONZI SULL'APPOGGIO DEL FIATO, LA VOCE COPERTA ED IL FRASEGGIO NEL BEL CANTO VERDIANO

Carlo Bergonzi sull'appoggio del fiato, la copertura del suono e il fraseggio nel belcanto verdiano

<<Oggi abbiamo le stesse voci di cento anni fa, non è cambiato niente. Ma i maestri e direttori dicono che questo modo di cantare è antico. La tecnica invece è una sola perché le note sono sempre le stesse. Oggi si sentono voci forzate, non naturali: di forza si fa tutto, ma solo appoggiando il fiato otteniamo il fraseggio e l’espressione vocale.
Nel brano successivo “E’ scherzo od’è follia” siamo su una linea di canto più leggera, ma anche qui non bisogna cambiare il timbro, perché per farlo bisogna forzare.
Il cantante verdiano deve avere colore giusto. Le voci chiare possono anche eseguire un’opera verdiana, ma non è più Verdi. Rigoletto e Traviata non sono per un tenore leggero ma per un lirico puro. Solo in Falstaff siamo nell’ambito del tenore leggero, ma anche qui la voce deve essere sempre coperta e tirata sulla maschera ricorrendo al fiato, altrimenti il suono non gira. (...)
Oggi è difficile sentire il bel canto verdiano, io sento belle voci ma tutte uguali, non c’è l’arco, non c’è l’espressione, non c’è il fraseggio, non c’è l’appoggio della nota. Ogni autore ha un’interpretazione, una posizione ed un fraseggio, ma il fraseggio più difficile è quello verdiano. (...) Tornando a parlare di tecnica nella frase “Celeste Aida, forma divina” bisogna avere il fiato a posto. Bisogna coprire il suono perché sui finali non scappi e non si rompa la nota. Quest’aria, insieme a “O tu che in seno agli angeli” da La forza del destino, è una delle più difficili per il tenore, questa in particolare, secondo me, è la più difficile in assoluto.
In “Sacerdote, io resto a te” la difficoltà è che siamo alla fine del terzo atto e hai dovuto cantare “Io son disonorato” che è tutta sulle note difficili del passaggio. E’ facile che la voce vada indietro, bisogna tenere il fiato naturale e farla passare sul fiato.>>


(da un incontro con Carlo Bergonzi - Parma, Casa della Musica, 11 ottobre 2008)


--> https://lirica-parma.blogautore.repubblica.it/2009/08/28/cantare-verdi-un-incontro-con-carlo-bergonzi/


Nella foto: Carlo Bergonzi come Don Alvaro ne "La forza del destino" - La Scala, 1965-'66

--------------------------------

Nessun commento:

Posta un commento