Ecco un utile e fondamentale suggerimento, di natura tecnico-vocale, lasciatoci dal contralto Marguerite D'Alvarez:
MASSAGE THE VOICE <<“Oh, yes, technic is most important; one can do nothing without it. When I begin to study in the morning, I give the voice what I call a massage. One’s voice cannot be driven, it must be coaxed, enticed. This massage consists of humming exercises, with closed lips. Humming is the sunshine of the voice.” The singer illustrated the idea with a short musical figure, consisting of three consecutive tones of the diatonic scale, ascending and descending several times; on each repetition the phrase began on the next higher note of the scale. “You see,” she continued, “this little exercise brings the tone fully forward. As you feel the vibration, it should be directly between the eyes.” “Now, after you have coaxed the voice forward in this way, and then opened your lips to sing a full tone, this tone should, indeed must, be right in the same place where the humming tones were,—it cannot be anywhere else.” Madame illustrated again, first humming on one tone, then letting it out with full resonance, using the vowel Ah, which melted into O, and later changed into U, as the tone died away. “This vibration in the voice should not be confounded with a tremolo, which is, of course, very undesirable. A voice without vibrato, would be cold and dead, expressionless. There must be this pulsing quality in the tone, which carries waves of feeling on it.” “Thus the singer entices the voice to come forward and out, never treating it roughly or harshly, never forcing or straining it. Take pleasure in every tone you make; with patience and pleasure much is accomplished. I could not give you a more useful tip than this.”>>
MASSAGGIARE LA VOCE <<“Oh, sì, la tecnica è estremamente importante; non si può far nulla senza di essa. Quando inizio a studiare di mattina, do alla voce quel che chiamo un massaggio. La propria voce non può essere comandata, dev'essere persuasa, allettata. Questo massaggio consiste in esercizi a bocca chiusa, con le labbra chiuse. I vocalizzi "muti" sono la luce del sole della voce.” La cantante illustrò l'idea con una breve figura musicale, consistente in tre suoni consecutivi della scala diatonica, salendo e discendendo più volte; ad ogni ripetizione la frase iniziava sulla successiva nota superiore della scala. “Vede,” continuò, “questo breve esercizio porta il suono pienamente in avanti. Come si sente la vibrazione, questa dovrebbe essere direttamente tra gli occhi.” “Ora, dopo aver persuaso la voce in avanti in questo modo, e poi aver aperto le labbra per cantare un suono a piena voce, questo dovrebbe, anzi deve, essere proprio nello stesso punto in cui erano i suoni a bocca chiusa, — non può essere da nessun'altra parte.” La Signora illustrò nuovamente, prima cantando a bocca chiusa un suono, poi facendolo uscire con piena risonanza, usando la vocale "A", che si fondeva nella "O", e dopo cambiava in "U", come la nota si spegneva. “Questa vibrazione nella voce non dovrebbe essere confusa con un tremolo, che è, ovviamente, assai indesiderabile. Una voce senza vibrato, sarebbe fredda e morta, inespressiva. Ci deve essere nel suono questa qualità pulsante, che porta con sé onde di sentimento.” “In questo modo il cantante convince la voce ad uscire in avanti e in fuori, non trattandola mai rudemente o aspramente, mai forzandola o sforzandola. Si prenda piacere in ciascun suono che si fa; con pazienza e piacere molto viene raggiunto. Non potrei darvi un suggerimento più utile di questo.”>>
"VOCAL MASTERY" - Talks with Master Singers and Teachers by Harriette Brower New York, Frederick A. Stokes Company Publishers, 1920
[trad. it. di Mattia Peli]
www.belcantoitaliano.com
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